SIMONA TADINI: Nutrizionista, esperta in Nutrizione e Sport, master in Fitoterapia e Naturopata specializzata in Iridologia.

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Aiuto!!! Mi hanno diagnosticato la celiachia!

Ciò che state per leggere non sarà qualcosa che parla “tecnicamente” della celiachia.

Ciò che state per leggere vuole solo essere una breve testimonianza e, possibilmente, uno spazio di condivisione per celiaci.

Quando viene diagnosticata la celiachia….ti si ferma per un attimo il cervello e ti chiedi: “E adesso cosa mangio?”

A casa mia è successo! E non è una bella notizia. Non tanto perchè ci si sente malati, ma perchè, all’improvviso, ci si sente condannati a non mangiare mai più le cose buone che si è sempre stati abituati a mangiare: la pasta, le lasagne, le brioches, le torte…
Il passo successivo è il sentimento di paura nuovo causato dalla contaminazione degli alimenti privi di glutine da parte di qualcosa che lo contiene. Questo credo che sia veramente il grandissimo problema del celiaco. Provate a non dover tassativamente introdurre più di 20 parti per milione di glutine nella vostra dieta giornaliera, in un posto dove il frumento è ovunque e dove si è fatto di questo cereale una sorta di orgoglio nazionale!
Impresa titanica e veramente ansiogena e demoralizzante.
Ma c’è altro. La domanda che sorge spontanea, soprattutto ad un bambino, come mia figlia, è: “ma sarà così per tutta la vita?” E una mamma che deve rispondere di sì, potete altrettanto immaginare come possa sentirsi.

Fortunatamente, dopo qualche giorno di sconforto uno incomincia a reagire.
La prima cosa che ho fatto, ma credo che abbiano fatto in molti, soprattutto se mamme, è gettarsi a capofitto nella cucina che piano piano (anzi, piuttosto velocemente) si sta liberando del neo-veleno e di reinventare le ricette.
Fortunatamente, la scuola di cucina presso cui tengo alcuni corsi, molti siti in internet e l’Associazione Italiana Celiachia danno un importante aiuto nel destreggiarsi in questo nuovo modo di cucinare.

Ora il panico sta lasciando il posto ad una nuova sensazione. Sto incominciando ad appassionarmi di cucina senza glutine, scoprendo nuovi gusti. Cereali poco utilizzati fino a poco tempo fa come il mais, la quinoa, il miglio fanno sentire la loro presenza in piatti sia dolci che salati in modo del tutto originale e stimolante. Ho scoperto che si può creare il lievito madre per la panificazione anche partendo dal riso e dal mais; ho scoperto che il pane viene buonissimo ricostruendo il reticolo proteico del glutine miscelando ingredienti che prima non avrei mai pensato di mettere nell’impasto della pagnotta casalinga, le torte per la colazione vengono sofficissime senza farina di frumento.
Riesco a vedere ora la celiachia come un’opportunità di scoprire una nuova strada nell’alimentazione della mia famiglia, sicuramente molto più consapevole di prima. Mia figlia? Sta capendo che anche senza glutine si mangia bene, senza essere costretti a comprare le cose solo nei negozi dedicati, come se lei fosse diversa dagli altri…anzi, è piuttosto soddisfatta perchè le sue amiche gradiscono moltissimo le merende che preparo quando si trovano per fare i compiti. Meno male!!