SIMONA TADINI: Nutrizionista, esperta in Nutrizione e Sport, master in Fitoterapia e Naturopata specializzata in Iridologia.

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Mangiamoci un piatto di Champignon!

Gli champignon non fanno dimagrire, tranquilli…però sono buoni, costano poco e fanno molto bene!
Quindi, perchè non ci facciamo un piatto di filettini di prataioli (anche così vengono chiamati) con un trito di prezzemolo e un pizzico di aglio?

Il loro nome scientifico è Agaricus bisporus e sono largamente commericalizzati ed apprezzati in tutto il mondo. Vengono coltivati in larga scala e, spontaneamente, crescono nei campi concimanti, nei prati e nei giardini di casa. Ogni tanto capita di vedere dei pon-pon bianchissimi che sbucano tra l’erba!
Iniziano la crescita con forma ovoidale, e talvolta, presentano squame brunastre. Le lamelle passano dal rosaceo al marrone a maturità e la forma arriva con il tempo ad essere convessa, con una larghezza fino a 9-12 centimetri di diametro.

Le proprietà. Iniziamo da quella più evidente.
Sono ottimi contro l’alito cattivo. Infatti essi neutralizzano i composti che “puzzano” derivanti da una cattiva digestione e dalla disbiosi intestinale. Questa azione concorre indirettamente alla prevenzione del tumore al colon. Essendo anche ricchi di sostanze probiotiche, favoriscono la proliferazione dei batteri intestinali buoni che a loro volta migliorano la digestione e aiutano a mantenere in buono stato la salute. Accrescendo i bifidobatteri permettono anche di regolarizzare l’intestino pigro.
Anche nello stomaco questo piccolo fungo ci può dare un mano. Infatti riduce la proliferazione dell’Helicobacter pylori.
La sua azione non si limita ai distretti in cui transita fisicamente per essere digerito. Infatti ha azione antiallergica e antiossidante, grazie alla presenza di particolari sostanze antinfiammatorie e modulatrici della risposta immunitaria.
Il prataiolo stimola anche l’immunità innata contro le cellule tumorali e contro i virus, attraverso il potenziamento dell’azione di alcune cellule chiamate Natural Killer.
Tra le sue più interessanti azioni è la sua capacità di inibire l’azione di un enzima detto “aromatasi”. Quest’ultimo è implicato nella produzione di estrogeni. E’ stato dimostrato che molti tumori mammari rispondono alla stimolazione estrogenica e l’inibizione dell’aromatasi contrasta indirettamente la loro proliferazione. Nel tumore prostatico, addirittura, il fungo esprime il massimo delle sue capacità antitumorali, tant’è vero che contrasta la crescita di  tutti i tipi di carcinomi della prostata, anche quelli non ormono-dipendenti.

Viene spontaneo chiedersi come e quanto Champignon mangiare per avere, oltre al piacere della tavola, anche questi meravigliosi aiuti. Niente di più facile. Si mangiano regolarmente, interi e come si gradisce di più.

Credo che in questo caso sia valido più che mai: buon appetito!